Museum of Contemporary Art 2022
Exibart – Exhibition review
Al Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce l’inedito duo Giacomo Costa e Giorgio Musinu, tra progresso e regresso della società civile.
In arte una progettualità avveduta paga sempre, l’Espressionismo però – in particolar modo quello astratto – ha insegnato che la spontaneità paga ancora di più. Ultimamente nulla fa tendenza come infilare una citazione (per quelli davvero bravi anche di più) nel proprio discorso. Colta o non colta, l’importante è citare. Eccoci qui. Jackson Pollock diceva che «Dipingere è un’azione di autoscoperta. Ogni buon artista dipinge ciò che è». Giorgio non ha dipinto, ma il succo è esattamente lo stesso. Read more..
Talento di Genova 2020
Artribune
L’immaginario di Giorgio Musinu trova terreno fertile in situazioni al limite, tra natura e cultura, devastazione e vita, rovine di archeologia industriale e residui della produzione in serie. I suoi paesaggi dell’anima sono pervasi dallo spirito del tempo, rappresentati in maniera impeccabile e con grande cura degli elementi presenti, delle luci e delle ombre, delle presenze e delle assenze. Il 12 ottobre, nell’ambito dei diversi eventi celebrativi del “Giorno di Colombo”, che si sono svolti al Teatro Carlo Felice, nel capoluogo ligure, è stato insignito del titolo di “Talento di Genova 2020”, l’unico artista tra i dieci premiati. Read more..
Una serie di scatti e di video ripresi con la tecnica dell’autoscatto per raccontare le atmosfere “sospese” di luoghi abbandonati e l’intervento a volte non proprio “migliorativo” dell’uomo sull’Ambiente. E’ l’opera di Giorgio Musinu, giovane fotografo genovese, classe 1990, vincitore di alcuni premi internazionali , in mostra al Palazzo Ducale di Genova
Molloy
Panorama di Novi
Le opere dell’artista genovese vogliono essere una benevola provocazione perché da un semplice indizio, lo spettatore diventi attore e dipani l’alone di mistero che avvolge la realtà, offrendone una personale lettura. E’ l’inseguimento di un’ossessione quella che anima la produzione di Giorgio Musinu che, pur essendo di carattere mite, intuitivo, creativo, schivo, ha tratto ispirazione dal cinematografo Kubrick e dalla lettura dei romanzi di Samuel Beckett.